La calvizie femminile può manifestarsi secondo schemi diversi. Se sei una donna con problemi di caduta dei capelli, dovresti rivolgerti a un medico tricologo specialista.
Nella maggior parte dei casi, la perdita dei capelli può essere curata in maniera efficace. Se sei una donna che ha iniziato a perdere i capelli, non sei l’unica:
• ad essere sorpresa dalla caduta dei capelli
• a non capire le ragioni della calvizie
Gli schemi della perdita di capelli nella donna non sono facili da riconoscere come lo sono invece nell’uomo.
Contrariamente a quanto avviene negli uomini, la calvizie femminile può manifestarsi a qualunque età fino a 50 anni e oltre, non avere una chiara matrice ereditaria e non seguire alcuno schema riconoscibile di diradamento diffuso sul cuoio capelluto tipico della “alopecia femminile”. Una donna che noti un inizio di calvizie può non essere sicura se la caduta dei capelli sia temporanea o permanente; ad esempio, nel caso vi sia stato un evento recente, quale una gravidanza o una malattia che possano essere associate a un diradamento temporaneo della chioma.
Se sei una donna preoccupata per la perdita di capelli, dovresti rivolgerti a un medico tricologo specialista per una visita e una diagnosi.
L’auto diagnosi è spesso inefficace. Le donne tendono a mostrare schemi meno ovvi di calvizie rispetto all’uomo e i tipi senza schema predefinito sono più frequenti nella donna che non nell’uomo. Una diagnosi di calvizie femminile deve essere stabilita da un medico specializzato ed esperto.
Sia nella donna che nell’uomo, la causa più frequente della perdita dei capelli è l’alopecia androgenetica: una sensibilità ereditaria agli effetti degli androgeni (ormoni maschili) da parte dei follicoli capillari. Tuttavia, nelle donne la cui perdita di capelli è prodotta da tale fenomeno non sviluppano solitamente una vera calvizie nello stesso modo in cui avviene per gli uomini; ad esempio, le donne raramente arrivano ad avere la “testa pelata” come invece avviene frequentemente nell’uomo.
L’alopecia androgenetica femminile può avere aspetti molto diversi. I vari schemi comprendono:
• diradamento diffuso sull’intero cuoio capelluto, spesso più evidente nelle zone posteriori;
• diradamento diffuso sull’intero cuoio capelluto, più evidente nella parte anteriore ma non presente sulla linea frontale della chioma;
• diradamento diffuso sull’intero cuoio capelluto, più evidente nella parte anteriore presente anche sulla linea frontale della chioma, che a volte ne risulta alterata.
Contrariamente a quanto avviene nell’uomo, la calvizie associata ad alopecia androgenetica non porta nelle donne a una riduzione uniforme del diametro del capello (miniaturizzazione). Le donne con calvizie dovuta ad alopecia androgenetica tendono a una miniaturizzazione dal diametro variabile su tutte le aree affette della testa. Mentre i capelli miniaturizzati sono una caratteristica dell’alopecia androgenetica, essi possono essere associati anche ad altre cause e non rappresentano dunque, di per sé, un segno diagnostico di tale condizione. Le donne in menopausa, ad esempio, possono essere soggette a miniaturizzazione dei capelli, che diventano difficili da pettinare. La diagnosi precisa deve essere stabilita da un medico tricologo specialista.
È importante sottolineare che la perdita dei capelli può avere inizio, in donne che abbiano avuto uno sviluppo precoce, già dai vent’anni. Se non si interviene, tale perdita di capelli associata a pubertà precoce può trasformarsi in una caduta più consistente.
Cause non schematiche di calvizie femminile
Più frequentemente che nell’uomo, nella donna la calvizie può avere cause diverse dall’alopecia androgenetica. Fra queste, le più comuni sono:
Tricotillomania— strapparsi compulsivamente i capelli. La calvizie dovuta a tricotillomania è tipicamente a chiazze, poiché la tendenza compulsiva a tirarsi i capelli si concentra in zone specifiche. La perdita dei capelli che ne deriva può essere curata efficacemente mentre si risolvono le ragioni psicologiche o emotive scatenanti la tricotillomania.
Alopecia areata— una patologia probabilmente autoimmune che provoca una perdita di capelli a zone variabile tra un diffuso diradamento e una calvizie estesa con “isole” di capelli ancora presenti. Per stabilire una diagnosi è necessario ricorrere a esami medici.
Alopecia triangolare— perdita di capelli nella zona temporale, che ha inizio a volte già in età infantile. La perdita dei capelli può essere completa così come possono restare alcuni capelli di diametro ridotto. Le cause dell’alopecia triangolare non sono note, ma l’intervento su tale patologia può essere di tipo medico o chirurgico.
Alopecia cicatriziale— perdita dei capelli dovuta a cicatrici sul cuoio capelluto. L’alopecia cicatriziale si manifesta tipicamente sulla parte superiore della testa ed è prevalentemente femminile. La patologia si riscontra frequentemente nelle donne di origini africane e si ritiene associata all’abitudine di portare i capelli strettamente intrecciati. Un tipo di alopecia cicatriziale può inoltre verificarsi nelle donne in menopausa ed è associabile all’infiammazione dei follicoli capillari che dà luogo alla formazione di tessuto cicatriziale.
Telogen effluvium— Una comune tipologia di calvizie che si manifesta quando un’ampia percentuale di capelli cade in fase di ricambio. Le origini del telogen effluvium possono essere ormonali, nutrizionali, farmacologiche o da stress. Sindrome dell’anagen lasso: una condizione che si riscontra prevalentemente nelle persone con i capelli chiari, in cui il capello non è stabile all’interno del follicolo e ne esce facilmente per trazione o pettinatura. Questa patologia può verificarsi nell’infanzia e ridursi con il passare del tempo. Diagnosi e cura
Se sei una donna con diradamento o perdita dei capelli, il primo passo da compiere è ottenere una corretta diagnosi da un medico tricologo specializzato. Una volta stabilita la diagnosi, il medico può consigliare un approccio terapeutico di tipo medico o chirurgico.
Classificazione della calvizie femminile secondo Ludwig
Bibliografia
Olsen EA (ed). Female Pattern Hair loss: Clinical Features and Potential Hormonal Factors. J Amer Acad Dermatol 2001; 45:S-70-S80.
Olsen EA. Hair disorders. In: Freedberg IM et al (eds.) Fitzpatrick’s Dermatology in General Medicine, 5th ed. New York: McGraw-Hill, 1999:729-751.
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